Chi siamo

Mi presento: mi chiamo Bonanini Samuele Heydi e vivo alle Cinque Terre, dove dal 2004 ho dato vita ad un’azienda agricola iniziando a produrre vino tra l’altro con ottimi risultati. Premetto che alle Cinque Terre si ragiona in metri quadrati quando si parla di aziende e non in ettari e la realtà è difficile perché si ci trova dentro ad un mix di micro-particelle di terreno che talvolta non hanno padrone, e qui si incontrano le prime difficoltà perché diventa difficile appropriarsene anche solo in conduzione, nonostante queste difficoltà tra acquisti, comodati e conduzioni ho costruito un’azienda di circa 55000 mq.

Al momento della partenza mi sono trovato di fronte alla prima scelta da fare: seguire il mercato oppure seguire l’identità di un territorio che tra l’altro è conosciuto dal punto vitivinicolo fin dai tempi dei romani. È chiaro che ho preso questa seconda via studiando e recuperando diverse varietà autoctone quasi scomparse, le ho reimpiantate e messe in produzione. Ad oggi solo 19 le varietà di vitigni autoctoni coltivati in azienda, un piccolo tesoro di biodiversità locale.

In cantina ho riproposto l’uso del legno e non necessariamente rovere ma acacia castagno e ciliegio ossia i legni della tradizione locale. Il risultato ha dato un ottimo prodotto annoverato dalle guide, per I lavaggi dei locali e dei vasi vinari ed attrezzature non usiamo chimica ma solo vapore ad alta pressione per essere una cantina attenta all’ambiente.

L’intento finale è quelle di arrivare ad un’azienda  “chimica free” e potenziare negli anni l’uso di energie rinnovabili, primo tra tutti quella solare.

La conformazione a terrazzamenti e l’impossibilità di entrare senza nessun tipo di macchinario impone un lavoro totalmente manuale, il che comporta un aumento dei costi di produzione, da considerare c’è però il fatto che coloro che svolgono questo lavoro oltre ad un loro interesse diretto contribuiscono a mantenere in piedi un sistema idrogeologico che senza i muretti a secco finirebbe per dare risultati come quelli visti qualche anno fa a Monterosso e Vernazza dove in una giornata di piogge eccezionali le colline non coltivate sono franate sui paesi.